Con il termine “spalla” si intende in senso stretto l’articolazione gleno-omerale, formata dalla testa dell’omero e dalla porzione della scapola (cavità glenoide) con cui essa è a contatto, nonchè le strutture che circondano l’articolazione stessa, ovvero i tendini della cuffia dei rotatori della spalla, il tendine bicipitale (o tendine del capo lungo del bicipite), l’acromion, la borsa sottoacromiale e l’articolazione acromion-claveare. Attualmente la spalla dolorosa risulta essere il terzo motivo di consultazione specialistica dopo il mal di schiena e i disturbi cervicali.
Il termine Periartrite scapolo omerale, che indica un processo infiammatorio a carico dei tessuti che circondano l’articolazione della spalla, è ormai considerato troppo generico e desueto ed è stato sostituito da termini che risultano identificativi di patologie ben precise come la sindrome da impingement o conflitto sub acromiale, la lesione della cuffia dei rotatori, la tendinopatia calcifica, la capsulite adesiva e l’artrosi gleno omerale.
La sindrome da impingement o conflitto sub acromiale è causata da una riduzione dello spazio compreso tra l’acromion e la testa omerale. Le strutture contenute in questo spazio e aderenti alla testa omerale (tendini della cuffia dei rotatori e borsa subacromiale) urtano contro la superficie inferiore dell’ acromion nei movimenti di flessione e abduzione del braccio. Ne deriva una sintomatologia dolorosa nei movimenti di elevazione del braccio. La terapia della sindrome da impingement si basa sull’impiego combinato di terapia strumentale e terapia manuale.
Per lesione della cuffia dei rotatori s’intende quel dolore alla spalla irradiato al braccio dovuto alla lesione di uno o più tendini della cuffia dei rotatori. Le cause più frequenti sono un attrito acromion-omerale, fenomeni degenerativi dei tendini, traumi propri della spalla. Solitamente il tendine maggiormente interessato è quello del muscolo sovra spinoso. Il dolore alla spalla aumenta nell’elevazione e nell’abduzione del braccio ed è spesso notturno. Il processo degenerativo dei tendini della cuffia dei rotatori può iniziare già dopo i 35-40 anni e in questa fase iniziale la terapia è medica e riabilitativa. Si può infatti facilmente giungere alla guarigione controllando il dolore acuto con infiltrazioni sub acromiali di cortisone e anestetico o avvalendosi della terapia fisica nelle sue diverse forme (laser , tens , tecar, …). In caso di rottura dei tendini della cuffia è utile una valutazione chirurgica.
La tendinopatia calcifica è caratterizzata da calcificazioni che possono essere situate lungo il decorso del tendine (tendinopatia calcifica) o a livello dell’inserzione ossea del tendine (calcificazione degenerativa). Il dolore è spesso improvviso, molto intenso con impossibilità a muovere il braccio. Le infiltrazioni con cortisonico e anestetico nello spazio sub acromiale riducono molto rapidamente il dolore che è insopportabile nelle forme acute. Altrettanto utili possono essere le cure fisioterapiche mentre nelle forme croniche la rimozione del deposito calcico può avvenire con le onde d’urto.
La capsulite adesiva o spalla rigida o spalla congelata è una condizione dolorosa e invalidante che affligge l’articolazione della spalla. Insorge nei soggetti tra i 30 e i 50 anni e spesso senza causa apparente. I pazienti lamentano rigidità articolare e dolore e limitazione nei movimenti. Il dolore solitamente è molto intenso e si intensifica durante il riposo notturno. Insorge in maniera subdola fino a raggiungere una rigidità più o meno marcata. La diagnosi è clinica poiché il paziente avverte limitazione da blocco meccanico. L’Rx è consigliata per escludere eventuali calcificazioni. Il trattamento prevede sedute di fisiochinesiterapia tipo pompages per raggiungere una soddisfacente mobilità articolare. In caso di dolore intenso è consigliato, nelle prime fasi, il trattamento con infiltrazioni con anestetico e cortisonico intrarticolari.
L’artrosi gleno omerale della spalla è un processo degenerativo che interessa questa articolazione. E’ caratterizzata da dolore e limitazione sia nei movimenti attivi che in quelli passivi. Radiograficamente si apprezza un’evidente riduzione dello spazio articolare. Il trattamento nelle fasi iniziali prevede fisioterapia, eventuali infiltrazioni intrarticolari di cortisonico o acido ialuronico. Nelle fasi avanzate è indicata la protesi di spalla parziale o totale.